Agopuntura: le domande dei pazienti

Molti. Difficile farne un elenco completo. Probabilmente ciò per cui è più famosa in occidente, è per il trattamento del dolore. In ambito ortopedico, reumatologico, sportivo può essere usata per dolori articolari, dolore al gomito, polso, dita delle mani e dei piedi, dolore al ginocchio, dolore al tallone, dolore alla spalla, dolore alla caviglia, dorsalgie. E’ particolarmente efficace per il dolore alla schiena, la lombosciatalgia e la cervicalgia. Risulta preziosa per i pazienti con fibromialgia. In ambito neurologico l’agopuntura è celebre per il trattamento di cefalea ed emicrania ma anche per paralisi di Bell, nevralgia del trigemino, sindrome del Tunnel Carpale e nel recupero post-ictus. Può essere usata nelle forme lievi o moderata di ansia, depressione, insonnia o sonnolenza, stress, astenia. In ambito gastroenterologico è molto utile nei casi di dolore epigastrico, malattia da reflusso gastro-esofageo, dolore addominale di varia natura, sindrome del colon irritabile, nausea e vomito, diarrea, stipsi, patologia emorroidaria. In ambito ginecologico può essere usata per trattare donne con ciclo doloroso e/o irregolare, nausea e vomito in gravidanza, ipogalattia (ridotta secrezione di latte durante l’allattamento), presentazione podalica del feto, disturbi legati alla menopausa. Può essere d’aiuto in caso di endometriosi e patologia infiammatoria pelvica. Ha un ruolo sempre più importante nel sostegno alla fertilità naturale e nei percorsi di procreazione medicalmente assistita (PMA). In ambito urologico ed andrologico  è usata per prostatite e dolore prostatico, dolori da litiasi urinaria. In ambito pneumologico, allergologico, dermatologico l’agopuntura trova indicazione nel trattamento di sinusite, tosse, asma, rinite allergica, dermatiti, orticaria, herpes zoster, acne, psoriasi.

Dipende dai casi. In genere 30 minuti. In alcuni casi, non molto frequenti, anche 45-60 minuti.

Non c’è un numero di sedute prestabilito. Nei casi meno complessi possono bastare 3 – 5 sedute. Nei casi più impegnativi anche 12 – 15 o più. Ad esempio in alcuni casi di pazienti con emicrania (soggetti che hanno dolore tutti i giorni o quasi, da 20-30 anni), il trattamento può essere più lungo o tendenzialmente cronico, ricorrendo ad una serie di sedute ravvicinate nella fase iniziale e diluendo poi gli incontri per mantenere il risultato (1 seduta ogni due, tre o quattro settimane). Al di là di questi estremi, tuttavia, un ciclo di agopuntura corrisponde generalmente a 10 sedute. Il medico valuterà con il paziente, in base all’andamento della sintomatologia, se il numero di sedute potrà essere maggiore o minore.

La risposta a questa domanda sarà presto presente in una pagina appositamente dedicata all’argomento.

Assolutamente NULLA. Gli aghi non veicolano alcuna sostanza.

Dipende da vari fattori come il problema da trattare e la tecnica usata. Attualmente, usando spesso l’Agopuntura Tung, generalmente meno di 8, a volte 2 o 3. Con l’Agopuntura classica un po’ in più, intorno ai 10 – 20 aghi in media.

Assolutamente SI. Gli aghi monouso garantiscono che l’ago sia perfettamente affilato e quindi poco doloroso ma soprattutto sterile. Al giorno d’oggi, riutilizzare gli aghi, sterilizzandoli, come veniva fatto un tempo, appare come una scelta più rischiosa e più dolorosa per il paziente; pertanto è da considerarsi anacronistica e assolutamente sconsigliabile.

Assolutamente SI! L’agopuntura non fa ricorso all’uso di alcuna sostanza, quindi non rischia di interagire con alcuna terapia farmacologica in atto.

All’atto della visita il medico le chiederà se sta assumendo una terapia anticoagulante e valuterà se sia il caso di sottoporla alla terapia con gli aghi. In linea di massima, se i valori di INR sono sotto controllo, non ci sono ostacoli all’esecuzione della terapia. Gli aghi di agopuntura nella maggior parte dei casi non determinano alcun sanguinamento.